Commento al Vangelo di Domenica 19 Febbraio 2023
Notizia pubblicata il 18/02/2023

“Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Cosa vuol dire perfetto? In greco, lingua in cui è scritto il Vangelo, “perfetto” sta ad indicare qualcosa di compiuto, a cui non manca più nulla. La vita che Cristo ha vissuto e ci chiama ad abbracciare è davvero una vita a cui non manca nulla, è davvero una vita perfetta? Che idea abbiamo di perfezione, di santità?
Il Padre è misura della perfezione e in noi devono vedere che siamo suoi figli, “affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli”. Avere i tratti del Padre. Quale santità Gesù ci viene a rivelare? Una santità che crea distanza? Che schiaccia perché irraggiungibile? No. Anzi viene a comunicarci che la santità è vivere secondo il nostro cuore. Il cuore ha sete di amore, la santità è vivere questo amore. Essere perfetti come il Padre è vivere d’amore, realizzarsi vuol dire vivere nell’amore.
Perché se sembra tutto così semplice, continuo a sentirmi imperfetto, incompiuto, triste? Perché abbiamo un’idea distorta di cosa voglia dire vivere una vita d’amore. Pensiamo che la realizzazione stia nel guadagnarci qualcosa, nel conquistarci ciò che riteniamo giusto per la nostra vita, facciamo continuamente valere la nostra posizione, i nostri diritti, perché se questi non sono rispettati perdiamo la nostra identità. Non c’è nulla di più falso. Può esserci tolto tutto, tranne la nostra identità, la nostra figliolanza.
Anzi c’è di più. Diventiamo figli, siamo perfetti, nella misura in cui ci spogliamo di noi stessi e delle nostre pretese. È paradossale se continuiamo a pensarla secondo il mondo, ma la gioia sta nel rinunciare a sé, la realizzazione della nostra vita sta nel fare spazio all’altro. Per fare questo dobbiamo andare alla scuola di colui che è Figlio. Gesù è perfetto perché ha compiuto la volontà del Padre, fino alla fine, fino ad essere spogliato di tutto, sulla Croce non gli è rimasto nulla, nudo, solo, deriso. Nel dramma della Croce troviamo il compimento della vita, dell’amore, la sorgente della Resurrezione.
Nelle nostre croci, nelle nostre spogliazioni troviamo la perfezione, la consolazione, perché in esse riconosciamo la presenza rincuorante di Gesù che ci precede. Non abbiate paura, perché “tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo”. Questa appartenenza ci consoli, perché può esserci tolto tutto, ma in Cristo non perdiamo nulla, in Cristo guadagnano tutto, perché “Cristo è di Dio”.
Don Francesco