Commento al Vangelo di lunedì 11 Novembre 24, San Martino
Notizia pubblicata il 11/11/2024
Il gesto più famoso in cui San Martino ancora catecumeno viene ritratto è quello del taglio del Mantello e la liturgia ammicca a quell’episodio con il cap. 25 del Vangelo di Matteo: Ogni volta che avete fatto questo (un gesto di attenzione, di condivisione, ecc..) lo avete fatto a Me. Quell’ ”a ME” ha una potenza che commuove, il Signore permette che un mio qualsiasi gesto di attenzione, di premura, di aiuto fatto ud una qualsiasi persona, sia fatto a Lui. Noi possiamo fare del bene al Signore Gesù, noi possiamo avere la riconoscenza di Gesù su di noi, sulla nostra persona: quanto vale questo?
In questa festa patronale che ci riporta alle nostre radici, a quello che siamo, ci potremmo chiedere cosa dobbiamo fare noi come comunità?
La seconda lettura ci serve la risposta sulle mani: annunciare il Vangelo, quello che ha fatto in modo instancabile San Martino (anche se alla fine si è stancato del tutto pure lui, morì sfinito per essersi messo in viaggio per portare al comunione fra alcuni sacerdoti).
Il nostro compito (come comunità cristiana) prima di ogni altra cosa è proprio annunciare il Vangelo di Cristo e vivere questo significa accogliere Gesù: Martino ha visto Gesù vestito di quel lembo del mantello che aveva donato al povero.
Se come comunità riusciamo a vivere questo tipo di premura, di accoglienza, di attenzione gli uni verso gli altri, noi stiamo vivendo il Vangelo di Gesù, e stiamo raccogliendo su di noi non solo la benevolenza o la misericordia di Dio, ma la riconoscenza di Gesù.
Noi vediamo Gesù nei bimbi e nei ragazzi accolti nei percorsi del Mov Bimbi e del Mov Raga, in quelli che accompagniamo nei laboratori o nel dopo scuola. Vediamo il Signore presente nel gruppo della Goccia, lo vediamo negli scambi di aiuto e nei rapporti che vivono le famiglie nell’amicizia e nella solidarietà nell’educazione dei figli. Negli anziani che pregano, offrono la loro sofferenza, donano tempo ed energie, si spendono con generosità. Lo vediamo in chi cerca di avere uno sguardo che allarghi l’orizzonte a chi è lontano. Pe tutto questo non possiamo che lodare il Signore.
Un piccolo esempio: qualche giorno fa c’è stata la conferenza del Maritain sulla Trisomia 21 (sindrome di Down) ed è stato commovente vedere queste famiglie (tante della nostra UP) ma non solo, portare i loro tesori, la loro personale presenza di Gesù, offerta agli altri come occasione di contemplazione del mistero dell’incarnazione.
E quando l’altro ieri con qualche pensiero in testa sono passato dalla Scuola Materna Regina Pacis e ho ricevuto due saluti affettuosi da due bimbi che portano qualche difficoltà mi è sembrato di ritrovare il senso di quanto stiamo facendo.
Così sabato a tarda sera chiacchierando con don Fra dopo le serate vissute a Prato e in Oratorio a San Martino (quella delle medie e con le 4 e le 5 elementari a Prato) ci raccontavamo che erano stati due momenti preziosi grazie alla generosità di chi si spende: allora grazie Signore e per intercessione di San Martino chiediamo di continuare a dividere il mantello in modo che nulla copra o possa tenere nascosta la luce del Signore e i doni che Dio ci affida.
Maria Santissima nostra madre, prima discepola di Gesù, che anticipa le mosse del Figlio (fate quello che vi dirà), ci custodisca nella generosità e nella pace.
Don Giuseppe Zanichelli